Notizia pubblicata il 27/11/2025, letta 172 volte

CIAO FABIO. IL GIORNALISMO UMBRO PIANGE FABIO LUCCIOLI


Si รจ spento a soli 38 anni Fabio Luccioli, direttore di Radio Gente Umbra e della Gazzetta di Foligno. Ragazzo straordinario, professionista sempre col sorriso, con una grande passione per la corsa. Ciao Fabio, adesso continua a correre tra le nuvole

Giovedì 27 novembre 2025
di Nicola Agostini

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Non ci resta che provare a pensare che lassù avessero bisogno di un giornalista come lui. Uno in grado di fare radio, tv e carta stampata. Con quel modo che lo rendeva unico. Col suo sorriso abbinato alla professionalità di chi era arrivato a dirigere una radio e un giornale iniziando da zero, animato da quella passione che metteva in ogni cosa che faceva. Ci ha lasciato a soli 38 anni Fabio Luccioli, direttore della Gazzetta di Foligno e di Radio Gente Umbra. Ragazzo straordinario, sempre pronto alla battuta, con una capacità unica di coinvolgere gli altri nei suoi progetti.
Gli inizi al Giornale dell’Umbria, insieme al fratello Andrea, con il calcio. Raccontando le gesta di quel Foligno che sfiorava la serie B facendo sognare una città intera. Ma lo sport presto gli sta stretto e allora Fabio diventa professionista e impara presto a raccontare di tutto. Sempre con il suo sorriso e la sua professionalità. L’approdo a Radio Gente Umbra dove Alberto Scattolini ne intuisce subito le qualità e gli affida la direzione della radio. L’esperienza in tv, come collaboratore a Tele Radio Gubbio, poi la direzione della Gazzetta di Foligno.
Nel 2022 riceve il Premio Marinangeli, giusto tributo al suo percorso interrotto oggi, proprio sul più bello, da una malattia che ha deciso di portarselo via nel giro di un anno. Ci piace pensare che, appena arrivato lassù, abbia già tirato fuori le sue scarpe da corsa.
Già, la corsa. L’altra grande passione. Sulle lunghe distanze. Che fosse una maratona o una mezza. No quella corsa a ostacoli che non ti piaceva e non avresti mai dovuto provare. Non è giusto e non capiremo mai il perché. Ciao Fabietto, continua a sorriderci da sopra le nuvole.