Riceviamo e pubblichiamo la lettera del centrocampista del Castel del Piano Cerbini: "Un gesto così meschino non ha scuse. Ho sentito una botta incredibile, pensavo fosse un petardo. Invece mi aveva rifilato una gomitata a gioco fermo"

Lunedì 19 ottobre 2015

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberto Cerbini, centrocampista del Castel del Piano, che ieri ha riportato la frattura del setto nasale dopo aver ricevuto una gomitata dal  centrocampista dell'Angelana Sebastian Baratteri.

"Non ho parole per spiegare ciò che è successo durante la partita. Non ci sono scuse per giustificare un gesto così meschino, cattivo ed intenzionale come quello che ho subìto dal "giocatore" Baratteri. Non ho mai avuto a che fare con lui durante la partita, negli ultimi dieci minuti il mister mi ha schierato da terzino dopo una sostituzione. 
La palla è andata fuori, in fallo laterale. Era la prima volta che lo incrociavo, ce l'avevo davanti, mi stavo posizionando in attesa che l'altro giocatore dell'Angelana andasse a prendere la palla per battere. 
In un secondo ho sentito una botta assurda. Ho pensato addirittura che i tifosi dell'Angelana avessero tirato un petardo, perché non sono neanche riuscito a vedere il momento in cui mi ha colpito. Una gomitata dritta sul naso e mi sono ritrovato subito pieno di sangue. 
Non mi interessano le scuse di questo tipo, che poi ha detto di essere nervoso per la morte del padre. Non ci sono giustificazioni, non ci sono scuse per un gesto simile. Un genitore come lui che dovrebbe dare il buon esempio, non può coprirsi dietro certe giustificazioni. Un gesto così non ha scusanti. Chi sbaglia deve pagare e se c'è una giustizia deve essere messa in atto. Soprattutto perché parliamo di un “giocatore” non nuovo a certi episodi”. 
ROBERTO CERBINI

Nella foto Roberto Cerbini con il naso rotto e il momento della gara contro l'Angelana in cui il centrocampista del Castel del Piano viene soccorso dai sanitari