Mercoledì 18 novembre 2015
di Nicola Agostini
Buona la prima anzi, come direbbero da quelle parti, “La primera buena”. Meglio, del resto, difficilmente avrebbe potuto fare. Sì perché in Paraguay c'è un allenatore toscano, ma umbro d'adozione, che continua a far parlare di sé a suon di vittorie.
Riccardo Torresi da Terontola, 32 anni, un passato da centrocampista nelle fila di Castiglionese, Pienza, Torrita e Po' Bandino, approdato in Sudamerica per motivi di studio nel 2008 per poi decidere, nel 2011, di trasferirsi definitivamente in Paraguay. Per costruirsi una vita con la sua Letizia, per provare ad aprire una piccola impresa e, perché no, per tentare la carriera da allenatore. Eh sì perché l'ultima cosa fatta dal buon Torresi prima di partire per Asuncion è stata proprio prendere il patentino da istruttore di giovani calciatori ad Arezzo, sulle orme di papà Giacomo, conosciuto in Umbria per aver guidato Po' Bandino, Piegaro e Tuoro.
SOLO VITTORIE - Dopo varie esperienze nei settori giovanili e un lavoro di scouting per l'Empoli, Riccardo lo scorso anno ha conquistato il Torneo nazionale di Apertura, lo Scudetto di categoria, con la formazione Under 12 della Libertad, un po' la Juve del Paraguay, senza subire sconfitte.
Da lì, la prima volta al timone di una prima squadra. La grande occasione si chiama Olimpia de Itá, serie C paraguaiana. La pressione è tanta in una cittadina di 100mila abitanti che vive di calcio. Torresi subentra alla terza di campionato raggiungendo la vetta dopo due giornate. Da lì la sua Olimpia non lascerà più la vetta conquistando la promozione in serie B con due giornate d'anticipo. “All'inizio confesso che avevo paura di non essere all'altezza – racconta Torresi – poi di giornata in giornata ho capito che potevo starci. E il grande merito è tutto dei ragazzi che mi hanno sempre seguito”.
GIOVANI DI TALENTO - Una squadra dall'età media inferiore ai 22 anni con una decina di giocatori arrivati dal Libertad, il club dal quale proveniva anche Riccardo. Con lui proprio due di questi ragazzi sono balzati agli onori delle cronache nazionali: Juan Villamayor, già al Mondiale Under 20 in Turchia, classe 1994 e il suo compagno d'attacco Juan Sanchez classe 1995. Per loro rispettivamente 18 e 13 gol con molti club esteri sulle loro tracce.
DALLA A ALL'ECCELLENZA... - Intanto però, tra una vittoria e l'altra, il buon Riccardo si segue tutto il calcio italiano, dalla A, “la mia Fiorentina quest'anno è da Scudetto con un Paulo Sousa da applausi”, ai dilettanti.
“Tutti i lunedì mi guardo i filmati su Eccellenzacalcio. In Eccellenza mi piace il Ventinella di Farsi e faccio il tifo per il Cannara di Vicarelli con cui ho avuto la fortuna di condividere alcuni mesi da giocatore a Castiglion Fiorentino. In serie D vedo bene il Foligno di Battistini. Viste le avversarie, con quella rosa e con un bomber come Di Paola può puntare dritto alla Lega Pro”.
IL SOGNO NEL CASSETTO - E il futuro? Malgrado la chiamata del Deporte Concepcion, serie B cilena, Torresi resterà al timone dell'Olimpia de Itá con un sogno nel cassetto: arrivare in serie A e diventare Commissario Tecnico della Sub 17 paraguaiana.
I CONSIGLI DI PAPA' - Intanto a dicembre tornerà nella sua Terontola dove mamma Liliana e papà Giacomo non vedono l'ora di coccolarsi il nipotino Nicholas. Un po' di vacanze in Italia prima del via del ritiro fissato per l'11 gennaio, in vista del via del Torneo di Apertura. E magari sarà l'occasione per seguire da vicino qualche allenamento di Paulo Sousa e, perché no, mettere in valigia un po' di consigli e qualche pacca sulle spalle di papà Giacomo, da tirare fuori quando le cose andranno male. E se poi invece dovesse davvero centrare subito la serie A, beh allora l'allievo, anzi, “l'estudiante”, avrebbe davvero superato “el maestro”. Da Terontola, come fosse Asuncion, buena suerte, Profe.
Nella foto Riccardo Torresi festeggia la vittoria del campionato con il figlio Nicholas