Lunedì 22 aprile 2019
di Nicola Agostini
Dopo la pubblicazione del comunicato in cui i 7 giocatori della Pontevecchio, Paolo Arcioni, Agron Bufi, Nicola Casciani, Riccardo Ceccarelli, Francesco De Luca, Luca Minelli e Giacomo Morucci spiegavano la loro decisione di chiudere a questo punto la stagione, senza dunque scendere in campo nelle ultime due partite della regular season e nella finale playout del 5 maggio, è arrivata la replica del presidente Gianni Monsignori, direttamente chiamato in causa dai 7 giocatori.
"Al di la della delusione c'è l'amarezza per una decisione presa dai giocatori nei confronti di una società che li ha visti crescere e ha dato loro la possibilità di giocare a certi livelli. Una società che ha pagato tutti i rimborsi in modo preciso e puntuale per anni, anche dopo una retrocessione. E' stata coinvolta una società storica, i suoi dirigenti, i propri compagni più giovani che avevano visto nei più grandi un esempio da seguire e che ora si chiedono perché anche loro sono stati traditi.
E' stato tradito anche uno staff sempre attento e capace, nonché un mister che in questa vicenda è una vittima quanto noi, nonché un gruppo di tifosi sempre corretti e innamorati della squdra. Un'azione mai vista e mal giustificata, dalla quale tutti usciamo perdenti e dalla quale nessuno ci guadagna. Si ha pure la sfrontatezza di fare un comunicato sciocco nel quale vengono riportate tante bugie e stupidaggini. I fatti dicono, oltre quello di cui sopra, di una classifica con 27 punti e di una squadra sull'orlo della retrocessione. E dopo il confronto che abbiamo avuto sabato scorso ho capito che con quell'atteggiamento di arroganza e superbia non ci saremmo mai salvati.
La Pontevecchio esiste del 1945 e non ha bisogno di giustificare nulla. E' possibile che, a causa dei miei errori nelle scelte di inizio anno, possa anche retrocedere, ma garantisco oggi che si rialzera presto, più grande e forte di prima. Mi spiace molto che dopo tanti anni trascorsi insieme a certi ragazzi, che pensavo fossero dei figli della Ponte, le cose siano finite nel peggiore dei modi. E questo non doveva succedere".
IL PRESIDENTE GIANNI MONSIGNORI
Nella foto il presidente Gianni Monsignori