Venerdì 15 aprile 2022
di Nicola Agostini
“Sinceramente mi sono emozionato perché non sono uno abituato a segnare. Farlo poi nel giorno del tuo compleanno e segnare il gol dell’1-1 ha un valore speciale”.
Gol di rapina poi, da attaccante, con taglio sul primo palo a deviare in rete l’assist dalla bandierina di Balducci. “Assist perfetto”.
La domenica che vale tanti sacrifici e ripaga la passione infinita di Giuseppe Galligari. Uno che a 43 anni, compiuti proprio domenica, non molla un centimetro. “A quest’età – sottolinea l’avvocato fuori dal campo, difensore dentro il rettangolo verde – diventa fondamentale allenarsi bene e curare i dettagli. Fisioterapia, palestra, nei giorni in cui non c’è allenamento, alimentazione giusta. Sennò non puoi stare al passo con chi ha 20 o 25 anni meno di te”.
La passione però è quella di un ragazzino… “Sì ma te la alimenta il fatto che ti trovi in una società come la Vis Foligno, seria, organizzata, professionale. E con un allenatore come Mauro Rossi che è sprecato per queste categorie”.
L’avvocato Galligari esempio da seguire dentro e fuori dal campo per i suoi compagni che, subito dopo il gol, l’hanno sommerso in un abbraccio. “Portarli tutti a cena mi sembrava il minimo...”. Da capitano morale della squadra… “No, il capitano è Simone Fedeli, giocatore e ragazzo di altra categoria”.
Neanche il tempo di festeggiare però che si torna subito in campo il sabato di Pasqua contro il San Venanzo. "Avversario tosto. Un altro gol? Io in area ci andrò sicuro a saltare ma ormai il mio compleanno è passato...”.
L’attaccante più forte? “Io soffro più un giocatore tipo Cavalletti del San Venanzo, rapido, forte nell’uno contro uno. Ma i numeri parlano chiaro: Mikele Kola della C4 è il miglior marcatore”.
A più 9 sul sestultimo posto la salvezza è ormai dietro l’angolo. “Serve la matematica. Pensiamo a prenderci prima possibile quei punticini che ci servono per mantenere la Vis nella categoria che merita”.
Poi per festeggiare la salvezza sarà capitan Fedeli a offrire la cena? “Devo essere onesto. Ha già dato, ma la fascia, si sa, ha oneri e onori e mi sa proprio che gli toccherà un’altra volta...”.