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COMBINE FIGLINE: FREDIANI SI DIFENDE

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L’ex grifone torna a parlare dopo la sentenza che ha retrocesso il Figline per la presunta combine nella gara contro il Tau e annuncia ricorso alla Corte di Appello. “Hanno dato tutta la colpa a me, ma le cose non stanno così”

Venerdì 26 agosto 2022
di Nicola Agostini

Emiliano Frediani torna a parlare dopo la sentenza del Tribunale Federale toscano che, lo scorso 10 agosto, ha retrocesso il Figline in Eccellenza e condannato a 5 anni di inibizione l’ex grifone, all’epoca dei fatti direttore sportivo del club toscano.
La vicenda risale allo scorso 11 maggio. Nel girone di poule promozione per il passaggio in Serie D ci sono Figline, Tau Altopascio e Livorno. Prima di Figline-Tau la classifica dice Figline 5 punti, Livorno 4 e Tau Altopascio 1. Ad Altopascio il Figline perde 5-1. Fino al 2-1 tutto sembra normale, ma poi accade qualcosa. Secondo l'accusa il Figline smette di giocare, permettendo al Tau di andare in gol.
Questo per presunti calcoli fatti dal Figline, poiché nella giornata successiva si gioca Tau-Livorno, una miglior differenza reti del Tau avrebbe costretto il Livorno a vincere in quella partita, che poi viene vinta dal Tau e relega il Livorno al terzo posto della poule, portando alla promozione Tau Altopascio e Figline. Le immagini dei difensori del Figline che non contrastano neanche gli attaccanti del Tau fanno il giro d'Italia. Esplode il caso, con un'inchiesta contro ignoti della Procura di Lucca e una della Procura federale sportiva. Da qui il processo e la sentenza del 10 agosto scorso.
“Per il tramite del mio Avvocato di fiducia Francesco Rondini del Foro di La Spezia - fa sapere Frediani - ho depositato ricorso alla Corte Federale di Appello della Figc.

Ciò in quanto riteniamo che la pronuncia di primo grado del Tribunale Federale Territoriale presso il Comitato Regionale Toscana ha erroneamente individuato nel sottoscritto l'artefice dell'illecito sportivo. Pertanto, essendo stata lesa la mia immagine, se necessario percorrerò tutti i gradi di giudizio sia in sede sportiva che in sede ordinaria anche a tutela della mia persona”.

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