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GRAMACCIA E ZUPPARDO TRIONFANO NELLE MARCHE

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Fabriano Cerreto promosso in Eccellenza, trascinato da Stefano Gramaccia e Liborio Zuppardo. 6 gol per l’ex capitano del Trestina dal suo arrivo a dicembre, con la squadra quarta in classifica. 9 centri per il puntero alla terza promozione di fila

Giovedì 18 aprile 2024
di Nicola Agostini

“Qui si fa festa con la quota 100. E stavolta parliamo solo di gol”. Il viaggio Pierantonio-Fabriano è tutta una baldoria con il duo Stefano Gramaccia-Liborio Zuppardo. Compagni di squadra e di viaggio nell’avventura che ha riportato il Fabriano Cerreto in Eccellenza, trascinato dai gol dell’ex capitano del Trestina e del puntero che mette in bacheca la terza promozione di fila dopo quella in Eccellenza con il Riccione e le due in Promozione con Spoleto e, appunto, Fabriano Cerreto. In due fanno 76 anni ma in due fanno anche 15 gol, sui 36 messi a segno dai marchigiani.
L’1-1 nell’ultimo turno contro la Fermignanese e il ko dei Portuali Dorica e il pari del Moie Vallesina hanno permesso al Fabriano Cerreto di portarsi a più 8 sulle inseguitrici a 2 giornate dalla fine. E, guarda un po’, gol messo a segno proprio da Zuppardo, capocannoniere della squadra. E sono 6 campionati vinti in carriera ed oltre 200 gol.
“Sono sincero – sorride l’ex bomber di Gubbio e Castel Rigone – i gol non li ho mai contati in maniera precisa. Avrei potuto segnarne anche di più quest’anno ma, da quando è arrivato Stefano, mi sono messo a fare l’uomo assist. Tanto ,se stai sotto porta, te lo trovi sempre fra i piedi. Si parcheggia lì e per te non c’è spazio. Ci credo che ha segnato 112 gol... Battute a parte, ho solo un rammarico. Quello di aver giocato tardi insieme a lui. Anche se ancora ci sentiamo dei ragazzini e adesso ci abbiamo preso gusto…”.
Sei gol per Gramaccia, tutti decisivi, dopo il suo arrivo ad inizio dicembre, quando la squadra era al quarto posto in classifica a 4 lunghezze dalla vetta. “Tutto merito degli assist di Liborio… Ragazzo straordinario dentro e fuori dal campo. Anche in macchina”.
Marchio di fabbrica del tandem Gramaccia-Zuppardo, il gol vittoria al Benelli di Pesaro, contro il Vismara, due domeniche fa. “Ve lo racconto io – continua Zuppardo -. Arriva un cross, io non sarei riuscito a dare la giusta forza al pallone per concludere in porta. A quel punto mi sono detto. Sai che faccio? Mi butto e la tocco dietro, tanto c’è Stefano sicuro a rimorchio. Detto, fatto, gol”.
“É stata un’avventura meravigliosa – sottolinea Gramaccia – perché, dal mio arrivo, è stata una continua escalation. Il primo impatto non è stato facile. Scendere di due categorie, allenarsi di sera…”. Subito gol all’esordio però… “Nel calcio non conta parlare. Bisogna fare i fatti. Ho trovato una società più che seria e ho cercato di dare tutto quello che potevo per centrare l’obiettivo. Dopo il triplete con il Villabiagio, è la vittoria più bella”.
“Adesso però – sorride Zuppardo – l’ho messo sotto olio. Contro la Fermignanese ha preso un rosso. Me lo tengo in dispensa e lo ritiro fuori per la finale di supercoppa contro il Matelica”.
“A Fabriano – riprende Gramaccia – ci tengono tantissimo e proveremo a portare a casa anche questo trofeo. Il primo che mi ha scritto? Pietro Morlandi, sono contento che anche lui abbia centrato la salvezza a Pierantonio con largo anticipo. Si merita tutto il meglio e lo dimostrerà negli anni a venire”.
La supercoppa poi tempo di vacanze o di mercato? “Entrambe – sorride Gramaccia – ho promesso ad Ale e Lucia una bella vacanza e ce la faremo”.
“Per me lavoro h24 con la mia Academy 19. Il calcio – precisa Zuppardo – è stata la mia vita e quello che ho imparato vorrei trasmetterlo ai ragazzi. Mi diverto troppo a stare con loro. Una dedica? Alla mia famiglia con una citazione particolare per mio figlio Gabriele che farà 4 anni tra poco meno di un mese. Da quando è nato non ho fatto altro che vincere campionati. Calcio, ruspe e camion le sue passioni. Gli avevo promesso che se avessi vinto anche a Fabriano gli avrei regalato un muletto. Adesso, mi tocca…”

Nella foto, da sinistra, Stefano Gramaccia e Liborio Zuppardo

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