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IL VIDEO INTEGRALE DELLA RISSA IN SUBASIO-PONTEVECCHIO

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In esclusiva le immagini della rissa in campo dal momento del rigore concesso alla Pontevecchio, al 94', dall'arbitro Guerra, nella gara di Eccellenza, fino al rientro delle due squadre negli spogliatoi

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Domenica 18 gennaio 2015


Triplice fischio dell'arbitro Guerra di Gubbio ed ecco che scoppia il putiferio al Comunale di Rivotorto. Una rissa che ha coinvolto alcuni giocatori di Subasio e Pontevecchio e alcuni spettatori entrati in campo. 
Sul risultato di 1-0 per la Subasio, al 94', l'arbitro Guerra ha assegnato alla Pontevecchio un rigore, molto contestato dai padroni di casa, per un contatto fra Brunori e Falzone. Gaggiotti trasforma il penalty per l'1-1, l'arbitro Guerra fischia la fine e scoppia la rissa fra giocatori con l'intervento anche di alcuni spettatori. 
Una rissa che ha richiesto anche l'intervento dei Carabineri di Assisi. 

SUBASIO-PONTEVECCHIO, IL REFERTO DEL GIUDICE SPORTIVO
Premesso che a fine gara scoppiava una rissa che vedeva coinvolti numerosi calciatori di entrambe le squadre e che ai predetti si aggiungevano tutti i dirigenti della Subasio; che la contesa si rivelava violenta e contraddistinta da pugni in pieno volto, spinte e calci violenti; che nel marasma generale il direttore di gara riusciva ad individuare il numero 8 della Subasio BARATTERI Jorgen Sebastian ed il numero 6 della Pontevecchio, BRUNORI Giulio i quali si colpivano reciprocamente con pugni e schiaffi al volto, nonché con violenti calci; che nel contesto si distingueva, altresì, l'allenatore del Subasio COLANTONIO Giuseppe il quale dopo aver lasciato la panchina, si avventava minacciosamente verso l'arbitro e ponendo la sua fronte contro quella del direttore di gara in maniera irruenta e minacciosa, lo costringeva ad indietreggiare, ricoprendolo - altresì - di insulti e di gravi minacce;  che subito dopo il citato Colantonio si "tuffava" nella mischia prendendo parte attiva alla rissa che nel frattempo era scoppiata fra i tesserati delle due società, che a dar man forte all'allenatore c'era il dirigente del Subasio BRUGNAMI Francesco il quale proferiva numerosi insulti e minacce all'indirizzo dell'arbitro; 
CHE nel momento in cui il direttore di gara provava a "guadagnare" gli spogliatoi veniva affrontato da n. 5 soggetti riconducibili alla società Subasio i quali lo insultavano e minacciavano provando a colpirlo; CHE fra questi il direttore di gara riusciva ad identificare FILIPPUCCI Quartino (dirigente Subasio) il quale provava a colpire l'arbitro con un pugno e, non riuscendovi, lo spintonava ed altresì lo insultava e lo minacciava gravemente e TOFI Oscar (dirigente Subasio) il quale, oltre ad insultare l'arbitro, lo colpiva ad un 
ginocchio con un calcio che gli provocava lieve dolore; CHE gli altri tre soggetti non compiutamente identificati (ma chiaramente riconducibili alla Società Subasio, in considerazione del fatto che si muovevano in linea con gli altri due) strattonavano il direttore di gara tentando, altresì, di sputargli; 
CHE nel frattempo, grazie ai cancelli che venivano improvvidamente lasciati aperti, facevano ingresso nel terreno di gioco circa 20-25 tifosi (alcuni dei quali scavalcavano la recinzione) i quali prendevano parte alla rissa che ormai riguardava tifosi, calciatori e dirigenti e che si estrinsecava sia nel terreno di gioco che davanti agli spogliatoi; CHE la terna arbitrale solo a fatica riusciva ad entrare nel proprio spogliatoio atteso che i facinorosi lì presenti (fra i quali veniva riconosciuto il citato dirigente del Subasio FILIPPUCCI Quartino) tentavano, a 
loro volta, di entrare insieme agli ufficiali di gara; CHE il Filippucci, fra l'altro, aggrediva un assistente dell'arbitro minacciandolo gravemente (accompagnando tali minacce con il pugno chiuso davanti al volto della vittima) e spintonandolo due volte fino a quasi farlo cadere; CHE, nella foga di rientrare nello spogliatoio, la terna arbitrale non faceva in tempo ad estrarre la chiave dello spogliatoio dalla parte esterna della porta di ingresso, così da consentire ai facinorosi di impadronirsene e chiudere dentro lo spogliatoio gli ufficiali di gara i quali venivano fatti oggetto, altresì, di minacce; 
CHE il n. 2 della Subasio, CONSOLI Andrea, si univa al coro di insulti e minacce all'indirizzo degli ufficiali di gara; CHE la porta dello spogliatoio veniva colpita più volte con calci e pugni accompagnati da minacce ed insulti; CHE a questo punto, l'arbitro si vedeva costretto a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine le quali giungevano in forze all'impianto sportivo (in particolare giungevano due volanti della polizia ed una dei carabinieri per un totale di n. 12 uomini); CHE i poliziotti ed i carabinieri intervenuti, dopo aver "prelevato" l'autovettura dell'arbitro per impedire che venisse colpita, riuscivano - alle ore 17,30 circa - a far uscire dallo spogliatoio gli ufficiali di gara ed a condurli (utilizzando le auto di servizio) fuori dall'impianto; 
CHE, durante il tragitto, i facinorosi (pari a circa 80 persone) continuavano ad insultare ed a minacciare gli ufficiali di gara, colpendo le auto delle forze dell'ordine con dei pugni; 
OSSERVA
I fatti sopra descritti appaiono gravi. Le minacce, gli insulti e le aggressioni fisiche esercitate in danno degli ufficiali di gara non hanno avuto conseguenze nefaste o comunque molto più gravi soltanto grazie alla buona sorte ed all'abilità con cui gli stessi sono riusciti - con molta fatica - ad entrare nello spogliatoio. La malsana idea, poi, di chiudere a chiave nel proprio spogliatoio l'arbitro e gli assistenti, così da assediarli e meglio esercitare i propri istinti malvagi e violenti, evidenzia una particolare propensione al mancato rispetto delle più elementari regole del vivere civile. Anche l'intervento delle forze dell'ordine appare esplicativo. 
L'aggressione posta in essere doveva apparire seria ed estremamente pericolosa se ha richiesto intervento di ben n. 12 uomini (al seguito di tre volanti) i quali non si sono limitati a scortare arbitro ed assistenti, ma - dopo aver messo in salvo l'autovettura del direttore di gara - hanno dovuto "prelevare" i predetti ed introdurli nelle proprie autovetture per poter lasciare l'impianto sportivo (dopo più di un'ora dalla fine della partita) senza problemi. Fra l'altro, a dimostrazione di una scarsa sensibilità nutrita dai sostenitori del Subasio anche nei confronti delle forze dell'ordine, é bene sottolineare che le autovetture di servizio di polizia e carabinieri, durante il tragitto, siano state colpite con dei pugni. Inutile dire che mai e poi mai una partita di calcio dovrebbe richiedere un tale intervento delle forze dell'ordine. 

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