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250 VOLTE CORRADINI, IL BOMBER INCON...TINENTE

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L'ex attaccante di Panicarola e Corciano ha toccato il grande traguardo con il Santa Lucia: "La pipì ai bordi del campo rito fisso. Negri idolo assoluto, sognavo di giocare con Gullit e Rjikaard, mi sono dovuto accontentare di Sevieri e Testi"

FONTE LA NAZIONE
Mercoledì 10 febbraio 2016
di Nicola Agostini

Ci sono bomber incontenibili e bomber... incontinenti. “Io ormai solo la seconda...”. Cristiano Corradini se la ride dall'alto dei suoi 250 gol. Il 38enne puntero ha tagliato il grande traguardo sabato scorso nel successo dell'Ars Santa Lucia sul Pozzo. “Per arrivare a 250 gol sono dovuto tornare in Seconda categoria”.
L'umiltà prima di tutto per bomber Corradini che, nei suoi 19 anni di prime squadre (“il primo gol l'ho segnato nel marzo del 1997 con la Juventina) ha sempre avuto una scaramanzia. “Prima di ogni partita, alla fine del riscaldamento, faccio la pipì ai bordi del campo. Un po' perché sono schizzinoso, un po' perché ha sempre portato bene”. Istinto allo stato puro dentro e fuori dal campo che ne hanno fatto uno degli attaccanti più apprezzati del panorama umbro nelle stagioni trascorse con le maglie di Juventina, Panicarola, Corciano e Ars Santa Lucia, con due campionati vinti e un sogno nel cassetto.
“Domenica 28 giocheremo la finale di Coppa con il Montepetriolo. Ecco, io una coppa non l'ho mai vinta...”. E, se dovesse arrivare la vittoria, è pronto il chiodo per gli scarpini? “Per la gioia di mia moglie Elisa, penso di sì. Ma credo che smetterei comunque. Poi mi piacerebbe fare il direttore sportivo o l'ultrà. Da un paio d'anni ho potuto ricominciare a seguire il Grifo. Sabato, ad esempio, sarò a Cesena”.
Fra le passioni extracalcistiche però ci sono anche il tennis e l'Nba. “Ho giocato a tennis da piccolo poi mi sono dato al calcio tardi, a 17 anni”. Un po' come un altro bomber del calcio umbro: Lorenzo Tarpani. “Non facciamo paragoni azzardati, io al massimo ho giocato in Eccellenza...”. I due però hanno anche un idolo in comune: Marco Negri.
“Quest'anno, quando abbiamo giocato contro l'Athletic Bastia, mi si è avvicinato Simone Ercolani e mi ha detto: “Bomber, con questi capelli e questa barba sembri Marco Negri”. A quel punto ho pensato che avrei potuto anche smettere”. In ogni caso il buon Cristiano non vuole saperne di lasciare il Copacabana, la squadra con cui trascorre le estati in giro per l'Umbria vincendo tornei di calcio a 7 e a 5 con gli amici di sempre. “Non vorrei però che qualcuno dagli spalti mi urli di nuovo: “Bomber, te piacciono le tagliatelle eh...”, come quella volta a Ficulle”.
E a chi fa notare che il vero giocatore della famiglia è Alessandro, capitano del Corciano, Cristiano risponde così: “Negli ultimi anni infatti le varie squadre, quando mi chiamavano, chiudevano sempre la telefonata dicendo: “Dai che se vuoi puoi portare anche tuo fratello... Lui poi ha 7 anni meno di me e ha iniziato a giocare a 10 anni. Se avessi cominciato così presto, probabilmente avrei coronato il mio sogno da milanista: giocare con Gullit e Rijkaard, con Sacchi in panchina. Invece mi sono dovuto accontentare di avere come compagni Luca Sevieri e Paolo Testi, con Matteo Pittola come allenatore...” 

Nella foto, Cristiano Corradini festeggiato dopo i 250 gol  e un'esultanza particolare del puntero 

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