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PONTEVALLECEPPI-CASTEL DEL PIANO CON "PALLONE, LAVAGNA E TACCUINO"

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Quarto appuntamento con la rubrica curata da Federico Tanci. L'approfondimento di una partita, con l'ausilio di un software, per evidenziare la mano dell'allenatore. Clicca sul link sottolineato per analizzare il video della situazione di gioco

Venerdì 20 ottobre 2017
di Federico Tanci

Sulla carta uno scontro di bassa classifica, di fatto una sfida tra allenatori raffinati che quelle posizioni non le meritano proprio. Finisce 3-3 tra Pontevalleceppi e Castel del Piano sul campo nuovo di zecca del Borgioni, un pareggio pirotecnico tra due squadre che si sono dimostrate molto preparate sul piano tattico e che hanno lottato, prendendosi diversi rischi, per imporre la propria visione del rettangolo verde.
Bruni, con Marri e Sinisi non ancora al meglio, disegna il suo 4-3-1-2 con Marconi fra i pali, Nofri, Piazza, Battaglini e Lazzarini in difesa, Potenza, Fanini e Cecchini in mediana e Vispi a galleggiare dietro a Regnicoli ed Urbanelli.
Ciucarelli doveva invece fare i conti con un Mazzasette a mezzo servizio per via di un infortunio al naso, Melillo, Ndingue e Scappini ai box, decidendo così di puntare sull’attacco “titolare” composto da Mancini e Sisani, fiancheggiati da Paradisi e Federici, dovendo però ricorrere al cambio in porta; spazio dunque a Cocchini e conferme per Barluzzi, Tempesta, Pencelli e Rombini in difesa, oltre al duo di centrocampo Siena-Merkous.
Al di là di Regnicoli, ovvio protagonista con la sua tripletta, il match ha trovato il punto di rottura dei suoi equilibri sulla corsia destra dei padroni di casa – ben 5 marcature su 6 sono originate da quella fascia – , con le due catene Nofri-Potenza-Regnicoli e Rombini-Merkous-Federici a lavorare in modo diverso ma altrettanto efficace.
Il Ponte Valleceppi utilizzava infatti i movimenti esterno-interno di Regnicoli per attirare Rombini fuori posizione e lasciare spazio agli inserimenti di Potenza e Nofri, quest’ultimo controllato da Federici in maniera relativa. Per il Castel del Piano invece la presenza di tre destri sulla corsia mancina consentiva – per non dire obbligava – ad una interpretazione maggiormente palleggiata ed associativa della catena, a differenza della vertiginosa verticalità degli avversari.
Una scommessa messa in piedi da Ciucarelli, più che da Bruni, poiché doveva trovare risposta all’inferiorità numerica in zona centrale, dove i suoi due mediani fronteggiavano in evidente inferiorità numerica il rombo dei padroni di casa, mentre le corsie esterne godevano di maggior libertà. La scelta è ricaduta su quella sinistra per le peculiarità dei suoi interpreti, in particolare con la conduzione pulita e lo spirito offensivo di Rombini (ala adattata a fare il terzino) che bene si intendeva con la tecnica di Merkous e la totivalenza di Federici. D’altra parte si poteva lo stesso sfruttare la difficoltà di Lazzarini a difendere il lato debole con un ispirato Paradisi nei paraggi.
Lo stesso Lazzarini che veniva scelto dagli avversari come destinatario preferenziale della circolazione bassa del Ponte Valleceppi, con Paradisi che si occupava delle linee di passaggio anziché pressarlo direttamente, indirizzando le sue giocate verso il centro del campo dove Merkous e Siena aggredivano le mezz’ali avversarie, mentre Federici lasciava Nofri per dedicarsi alla marcatura di Piazza o di Fanini, coadiuvato da Sisani.
La risposta di Bruni passava invece dai movimenti delle punte che andavano a giganteggiare sui terzini avversari per dare sfogo alla manovra ed impedire al contempo che questi potessero unirsi all’azione di pressione medio-alta, generando così anche uno spazio tra le linee occupato da Vispi, a sua volta non particolarmente interessato alla fase di palleggio. In un certo senso i padroni di casa hanno giocato con reparti molto più sconnessi fra loro ma questo ha anche permesso una fase di aggressione alta più immediata, come dimostra il primo goal.
Il pareggio è invece merito del lavoro di tutta la catena sinistra degli ospiti con uno scambio di posizioni puntuale che manda in tilt il sistema difensivo avversario. Risultato? Rombini che conclude tutto solo al limite dell’area.
E ancora per il goal che vale il 2-2, con Nofri che si impigrisce e permette a Federici di girarsi, firmando sostanzialmente la condanna a morte per tutti i compagni di reparto.
Ogni scelta tuttavia implica un rischio: se si sceglie un’ala per fare il terzino si avranno dei vantaggi in fase offensiva e probabili svantaggi in quella difensiva. Sulla pressione collettiva infatti Merkous esce su Nofri – visto che Federici è impegnato centralmente – e deve lasciare il taglio interno-esterno di Potenza che va a a dare un’opzione di passaggio; Rombini capisce in ritardo di dover accorciare e quando lo fa non accompagna la conduzione di Potenza ma si fa saltare e permette dunque a Regnicoli – che intanto aveva incrociato con Urbanelli – di bullizzare Barluzzi sul secondo palo per il 2-1.
Al 55’ poi è Bruni a decidere di cambiare le carte in tavola, spostando Vispi sull’out di destra e passando così al 4-3-3 per rendere più sostenibili i raddoppi sulle fasce. Peccato però che proprio su un’azione di interdizione, neanche un minuto dopo, la palla schizzi su Merkous con Fanini e Cecchini che restano a guardarlo mentre carica la prodezza balistica che vale il 3-2.
La metamorfosi completa arriva quindi al 60’ con l’inserimento di Sinisi per Nofri che trasforma il Ponte Valleceppi in un 4-2-4 a specchio e con nuove soluzioni. Alla superiorità fisica di Regnicoli e a quella atletica di Urbanelli vanno ad aggiungersi il dribbling e i tagli in diagonale di Sinisi che comincia da subito a causare incubi a Rombini. In più il Castel del Piano è costretto a rinunciare al sistema di pressione su Fanini per difendere la nuova ampiezza degli avversari e i padroni di caa prendono saldamente in mano le redini del gioco. L’azione che precede il fallo laterale che porterà poi al 3-3 inizia di fatto con un lancio di Fanini a servire un movimento esterno di Urbanelli che causa uno scossone difensivo, peggiorato da una respinta centrale di Pencelli che ha permesso al Ponte Valleceppi di rimanere in zona offensiva. Sul fallo laterale poi è bravissimo Sinisi a sgusciare via e mettere un cross sul quale Barluzzi si addormenta e Regnicoli brucia Tempesta che aveva scambiato la posizione proprio per evitare quanto visto sul 2-1.

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