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DANIEL MANCINI CHIUDE L'ANNO CON 200 GOL

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Un regalo speciale per il puntero del Ventinella con la doppietta al Selci. “Mi costerà una cena a tutta la squadra. Cocciari un maestro, Procelli l'attaccante con cui tutti vorrebbero giocare, Ferri meglio averlo come compagno, Bambini presidente unico”

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Martedì 1 gennaio 2018
di Nicola Agostini
Se l'era fissato come obiettivo. Chiudere il 2018 a quota 200 gol in carriera. E con la doppietta al Selci Nardi nella prima di ritorno per il 4-1 del suo Ventinella, la missione di Daniel Mancini può dirsi compiuta.
Il puntero classe 1984
sale a quota 9 in classifica marcatori ma soprattutto raggiunge un traguardo “che mi costerà una cena a tutta la squadra. L'avevo detto qualche settimana fa nello spogliatoio e Pinazza, quando si tratta di queste cose, non è uno che si dimentica. Appena segnato il secondo gol è stata la prima cosa che mi ha detto”. Cena inizialmente fissata per il 28 dicembre “poi però, sotto le feste, non eravamo mai tutti...”.
E la cena quindi non si farà mai... “No, ma scherzate? Ripeto, parlateci voi poi con Tiziano...”.
200 gol messi a segno tra serie D ed Eccellenza con la parentesi in Promozione nell'ultimo anno solare con Casa del Diavolo prima e Ventinella poi. Angelana, San Sisto, Nestor, Bastia, Trestina, Gualdo Casacastalda le maglie indossate dal'attaccante che a marzo compirà 35 anni. “Volete dirmi che sono vecchio? No perché io ancora qualche golletto vorrei segnarlo. Sto bene e mia moglie ancora mi sopporta. Anzi, fatemi dedicare questi 200 gol proprio ad Elisa e ai miei figli. E a mio padre che mi ha sempre seguito fin da piccolo. E un pensiero va al presidente Lanari che ha fatto un piccolo tagliando per le feste di Natale...”.
A proposito il piccolo Daniel pensava di fare l'attaccante? “Per me il pallone è sempre stato tutto. Io non so cosa significhi uscire il sabato o la domenica. Poi, quando ho conosciuto Massimo Cocciari a Bastia, ho imparato anche l'alimentazione di un calciatore. E non solo. Per me il mister è stato un vero maestro”.
Una carriera in area di rigore, con il ricordo più bello legato a Trestina. “Anni fantastici, la vittoria ai playoff con la Torres è stata qualcosa di indimenticabile”.
Con la maglia del Trestina anche il gol più bello dei 200... “Bastia-Trestina 0-3 nell'anno della vittoria del campionato di Eccellenza: cross dalla destra di Morvidoni e rovesciata sul palo opposto. Trestina è sempre stata una società modello e non sono stupito del fatto che adesso siano la società dilettantistica più importante dell'Umbria. In questo il grande merito è di Leonardo Bambini, un presidente unico in tutto e per tutto”.
Il miglior compagno di reparto? “Senza dubbio Procelli. Lui stendeva i difensori avversari e io dovevo solo segnare. Il difensore più forte? Francesco Ferri. Meglio averlo come compagno che come avversario. Quando iniziava ad arricciare i peli del braccio prima della partita, per gli attaccanti avversari erano dolori...”.
Daniel Mancini, appesi gli scarpini al chiodo, cosa farà? “Allora volete proprio farmi smettere... Sicuramente non l'allenatore, bisogna capirci di pallone e non è per me. Mi vedrei bene invece nelle vesti di direttore sportivo. Speriamo che almeno nelle scelta degli attaccanti non sbaglierò...”.

Nella foto, by Manuali, Daniel Mancini con la maglia del Ventinella

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