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FILIPPUCCI: “NESSUN INSULTO RAZZISTA VERSO L'ARBITRO”

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La replica del dirigente dell'Assisi Subasio dopo i 9 mesi di squalifica. “Chiedo scusa all'arbitro Kandli di Foligno ma non ho proferito insulti razzisti. Prima di sbattere il mostro in prima pagina bisognerebbe conoscere le cose..."

Giovedì 19 settembre 2019

Riceviamo e pubblichiamo la replica del dirigente dell'Assisi Subasio Quartino Filippucci dopo la squalifica rimediata fino al 30 giugno 2020, perché, come riportato nel referto dall'arbitro Kandli di Foligno, dopo la gara contro il San Sisto di domenica scorsa, “al 18esimo del secondo tempo, insultava il direttore di gara e, ricevuto il cartellino rosso proferiva, all'indirizzo dell'arbitro, gravi insulti razzisti”.
“Innanzitutto volevo scusarmi nei confronti dell'arbitro. Non volevo assolutamente insultare in modo razzista. Il mio comportamento – sottolinea Filippucci - è stato dettato dalla circostanza di una partita sfortunata e coincitata per la nostra squadra e sicuramente anche per l'arbitro che non ha trovato una giornata buona calcisticamente parlando,
Volevo soltanto concludere che io oggi sono a porgere le mie scuse ad una persona che, in quanto tale, non merita sicuramente degli insulti. Vorrei però che la stessa cosa succedesse una volta nella vita in modo contrario, cioè che un arbitro chiedesse scusa per il comportamento irriguardoso nei confronti sia dei giocatori che dei dirigenti stessi. Credo quindi che bisognerebbe guardarsi allo specchio un po' tutti e prima di sbattere il mostro in prima pagina a carattere cubitali, per farsi un po' di pubblicità, sarebbe bene documentarsi sulle persone e magari sentire anche l'altra parte in causa”.
QUARTINO FILIPPUCCI

Nella foto Quartino Filippucci

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