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DAVIDE PIAMPIANO: IL RICORDO DEGLI AMICI UN ANNO DOPO

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L’11 gennaio 2023 ci lasciava Davide Piampiano, colpito da un proiettile durante una battuta di caccia. Gli amici, con Filippo Baglioni in testa, hanno voluto salutare l’ex giocatore del Viole in una video-lettera

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Giovedì 11 gennaio 2024
di Nicola Agostini

L’11 gennaio 2023 ci lasciava Davide Piampiano, colpito da un proiettile durante una battuta di caccia. Gli amici, con Filippo Baglioni in testa, hanno voluto ricordare l’ex giocatore del Viole, ad un anno esatto dalla scomparsa. E l’hanno voluto fare con una video-lettera da scorrere con il sorriso, pensando che lui sia qui a scorrere quei momenti insieme a loro, come faranno oggi alle 18, quando si ritroveranno tutti alla Cattedrale di San Rufino.

“Ciao Dax, come stai?
Scusa se ho provato a chiamarti ma ogni tanto sento il bisogno di farlo. Perché per me, per noi, quanto è successo un anno fa non ha una spiegazione. É passato un anno esatto e tu non sai quello che darei per risentire la tua frase “Pippo, ti scoccio tutto” dopo ogni scherzo che ti facevo. Lo sai Dax, in quest’anno ho salvato nel cellulare tutte le foto con te.

Da quando a 6 anni giocavamo allo stadio degli Ulivi di Assisi, un aeroporto anche adesso, pensa all’epoca. Da Assisi a Santa Maria con mister Ferrata che ti allacciava gli scarpini prima di ogni partita, perché sapeva che con quel destro forte e preciso non avresti lasciato scampo a quei portierini. Poi, da grande, di gol, pochi ma buoni come quello segnato al Bastia, con tanto di dedica a Michela.

Guarda, ho salvato anche le foto di Antonello da giocatore. In fondo la passione per il calcio chi te l’aveva trasmessa, se non lui? Dimmi se sbaglio, ma io penso che, da buon papà, nonostante gli impegni di lavoro, non si sia perso una tua partita. E, quando si metteva a fare l’allenatore, era l’unico babbo che non aveva paura che facessero male al figlio, ma che il figlio facesse qualche entrata agli avversari. Fc Menestrello, come il ristorante che sono sicuro avresti gestito alla grande. E non tanto per quella laurea in economia del turismo che, se l’abbiamo presa noi, possono prenderla tutti, ma perché tu avevi un passo diverso rispetto agli altri. In tutto.
Oh, Dax, ma te la ricordi quell’espulsione al torneo di Costano in semifinale? Antonello ti voleva così bene che non ti disse niente perché, in fondo, si rivedeva in te. Difensore arcigno, forte, settepolmoni, instancabile. C’aveva pensato Valeria allora, da buona sorella, a insultarti dopo aver perso la finale senza che potessi scendere in campo. Pazienza. Una bella sfida a tre, alla play, con Leo e Edo e passava tutto. Ma secondo te ci sarà mai qualcuno che batterà il tuo record Milano-Assisi in 2 ore e 59, dopo aver visto Milan-Roma? “Pippo, dove sei?” “Io a Bologna, tu?”. “Io a Assisi”. Povero Q2, del resto già dal colore con cui era nato, quell’azzurro con cui solo tu avevi il coraggio di girare, doveva capire tutto… Una cosa però non te l’ho mai detta. Io non sono mai stato sicuro in macchina come con te alla guida.

E come non ti ho detto mai  grazie per quella serata meravigliosa che hai organizzato al Country di Porto Rotondo. Ogni volta che vedo questa foto sorrido: tu, astemio mancato, con quel bottiglione di vodka. Striscia lo striscino. Grazie Dax, davvero. Perché ci hai fatto ballare con la tua musica e soprattutto perché, unico che non beveva, quante volte ci hai riportato a casa.

Dai Dax che ti aspettano al Viole. Quella maglia numero 8 e lì per te e non sai quanto pagherei per rifare una partita. Scegli tu se contro o insieme. Sono disposto anche a rimetterci il naso un’altra volta.
Ti aspetta anche la treggia lì in piazza per il Calendimaggio. Una delle tantissime cose da fare per chi, come te, ha vissuto solo un antipasto della vita vera. E tanto è bastato per lasciare in ognuno di noi un ricordo indimenticabile. Oggi alle 18 saremo tutti a San Rufino per te. Poi però si va a cena e stavolta non ti facciamo prendere la macchina. 
E ti dirò di più. Patrick ha promesso che non ordina neanche una Tennent’s, per Trit niente vestiti larghi né scarpe Dunk, “Alfonso” non canta i Nomadi, io non ti insulto, Sensi non si lamenta e Mignani non guarda la bionda del tavolo a fianco. Come? Non ci credi? Si vede che ci conosci.
Ciao Dax, ti vogliamo bene. Richiama pure quando vuoi”. 
FILIPPO

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