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Venerdì 23 aprile 2021
di Nicola Agostini
Hakimi, Chalanoglu, Barrow ma non solo. Il Ramadan è un’usanza coinvolge anche i giocatori dilettantistici. Un caso su tutti, in Umbria, è quello del Trestina, uno dei pochi club in serie D ad avere quattro calciatori musulmani praticanti in rosa, praticamente tutto il reparto d’attacco con i marocchini Adnane Essoussi, Walid Khribech e Haytam Benghalef, e il senegalese Fode Sylla.
Dal 12 aprile al 12 maggio niente cibo né acqua dall’alba al tramonto come Islam vuole. Come gestire allora allenamenti e partite? “La domenica sinceramente è dura – precisa subito Essoussi – perché il fatto di non bere ti mette a rischio di infortuni muscolari, soprattutto quando lo sforzo è massimo e se – sorride - inizi ad avere 37 anni. Quando ero più giovane ho provato a farlo anche la domenica ma, dopo pochi minuti, puntualmente stirato. Da lì ho capito che avrei potuto farlo tutti i giorni tranne quello della partita. Come faccio? Mi gestisco. Sveglia alle 4,30 di notte per bere e mangiare qualcosa. Poi, durante l’allenamento, senti come stai e ti regoli di conseguenza”.
Si soffre di più la fame o la sete?
“Senza dubbio la sete – sottolinea Fode Sylla – anche se fortunatamente adesso non è caldo. Per me è una cosa normale, la faccio da quando sono piccolo. La domenica però evito di farlo. Quando ero a Lama – spiega l’attaccante classe 2000 - e ci allenavamo alle 18,30 era più facile. Adesso, allenandoci alle 15, è un po’ più difficile perché dopo l’allenamento devi aspettare il tramonto per bere e mangiare. Ma tutto si fa. Cerco di mangiare tanta frutta e verdura, bevo tanta acqua prima di andare a letto e poi, prima di dormire, faccio sempre una partita con la playstation”.
Play della buonanotte anche per il classe 2002 Haytam Benghalef: “Prima di dormire acqua e una partitina non me la toglie nessuno. Per me la cosa più difficile è non mangiare. Con la sete me la cavo ma la fame, ad una certa ora, inizio a sentirla”.
Lavoro da rimodulare anche per il preparatore atletico Federico Scaia: “Bisogna gestire un po’ i singoli casi ma i ragazzi sanno bene cosa fare. La cosa fondamentale è bere tanta acqua”.
Ramadan rivisitato, per forza di cose, invece per Walid Khribech. “Lavorando e giocando al tempo stesso non posso fare altrimenti. Alzarsi presto la mattina, lavorare, poi allenarsi alle 15 senza bere e mangiare fino al tramonto è impossibile. Rischi di farti male. Faccio Ramadan nei giorni in cui non c’è allenamento e recupero i giorni persi alla fine della stagione. Come ci si può aiutare? Esistono dei gel specifici. Se guardate i giocatori di serie A, nelle partite serali, ad esempio, appena il sole tramonta, assumono dei gel che ti idratano immediatamente. Anche perché a quei livelli la prestazione devi sempre garantirla”.
E in serie D? “In serie D - fa notare Khribech - c’è solo un giocatore che segna sempre pur facendo il Ramadan: Essu”.
“Io sinceramente – sorride il presidente Leonardo Bambini – mi auguro che segnino anche Fode e Walid. Abbiamo voluto metterli insieme a tutti i costi quest’estate e, quando girano, sono dolori per gli altri. Ora mi sta bene il digiuno, basta che non sia di gol perché adesso abbiamo due sfide molto difficili contro Badesse e Siena e dobbiamo cercare di vincerle entrambe”.
Nella foto, da sinistra, Haytam Benghalef, Walid Khribech, Fode Sylla e Adnane Essoussi